lunedì 25 giugno 2012

Una società sana ascolta buona musica.


Esiste un nesso tra la cultura della persona e la musica ascoltata dalla persona stessa, poiché palesemente la musica è cultura. Essere persone di cultura, nel senso generale del termine, vuol dire (come minimo): possedere basi fondamentali della propria lingua, conoscere (più o meno) altre lingue, essere informati sulle notizie quotidiane e sui fatti che coinvolgono la propria società, conoscere (più o meno) la storia e la scienza, conoscere (più o meno) l’arte (pittura, scultura, letteratura, danza, musica), conoscere(più o meno) le regole della natura ed il rispetto verso l’ ambiente, gli animali e gli esseri umani. Secondo il senso generale del termine questa è cultura nella sua “forma base di alto livello”, tale descrizione rappresenta quindi il “paletto” più alto di conoscenza culturale, oltre il quale si può benissimo andare poiché non esistono limiti al sapere ed alla conoscenza umana. In questo studio viene ipotizzata la “proporzionalità” della cultura posseduta alla musica ascoltata, vengono di seguito descritte le “famiglie musicali”.
Dividiamo la musica in 4 grandi range(famiglie) così definiti:

  • 1° famiglia: musica classica (opera, composizioni, sinfonie);
  • 2° famiglia: rock, jazz, blues, musica leggera 1 (De Andrè, Rino Gaetano, De Gregori..), determinate forme di reggae e rap;
  • 3° famiglia: musica leggera 2 e pop (Mariah Carey, Michael Jackson..), determinate forme di rap,dance anni 70’-90’;
  • 4° famiglia: musica neomelodica, house moderna, pop commerciale.

Secondo questo studio sociale, abitualmente ascoltare determinate forme di musica in un periodo (più o meno lungo, quindi ad esempio periodo che può essere una determinata fascia di età) rispecchia le qualità culturali della persona nel periodo stesso.
Quindi è persona di cultura chi ascolta:

  • quasi certamente(95%), musica classica;
  • molto probabilmente(80%), musica della 2° famiglia;
  • probabilmente(50%), musica della 3° famiglia;
  • poco probabilmente(10%), musica della 4° famiglia.

Tale “classificazione” non vuole essere critica nei confronti dei generi musicali, che nascono spontaneamente dai loro ideatori.. ma vuole essere critica nei confronti dei loro ascoltatori che in determinati ambiti rispecchiano un livello culturale basso che pone gravi rischi per l’andamento di una società.
In determinati contesti, volutamente un governo di una società non vuole diffondere un certo livello medio culturale alto al fine di controllare meglio la società stessa, questo primo passo del decadimento avviene tramite la distruzione dei sistemi statali di istruzione quindi ad esempio toccando scuole e università. Il tutto via via diventa un teatro delle marionette, con pochi burattinai e milioni di burattini. Constatare il livello culturale medio di una società si può, ad esempio buon “termometro” è la musica trasmessa alla radio.

Diffondere la cultura, quindi anche diffondere buona musica è il primo passo verso il cambiamento possibile, la conoscenza non deve mai conoscere crisi.. altrimenti la crisi sarà conosciuta dalla società.

venerdì 15 giugno 2012

Siamo,davvero,uomini liberi?

Siamo,davvero,uomini liberi?
La libertà,questo concetto bellissimo è oramai disconosciuto,stuprato..abbandonato.Gli "uomini liberi" si son abituati all'essere tali ed hanno abbandonato la via che ha dato i nativi alla propria società.Comincio a credere che la libertà è denigrata se non si lotta per conquistarla.
Analizzando l'Italia:dopo la liberazione dal regime dittatoriale fascista si è vissuti sull'onda dell'entusiasmo e,di conseguenza,del boom economico.Ma adesso cosa è diventata l'Italia?Non si può negare che nell'ultimo ventennio il livello culturale ha subito un declino allarmante,i media hanno "rincoglionito"
gli italiani e si sono impossessati dei loro cervelli..per fortuna adesso ci si va via via "esorcizzando" da questi meccanismi di telecontrollo,il punto d'arrivo prossimo è una vera forma di cultura di massa sul web.Il web è libertà,non esiste telecontrollo qui..almeno che non si è cosi stupidi da caderci,o meglio da farsi trovare.
Tra l'altro la libertà oggi,cos'è? E' libertà girovagare per il mondo? E' libertà esprimere il proprio pensiero sul web? No,la libertà non è solo questo,e se ci si ferma a questo si cade in un oblio pazzesco.
La libertà oggi dovrebbe essere svincolamento dalle catene del dio denaro,siamo schiavi del denaro..non siamo uomini liberi.Rousseau diceva che la democrazia(e se la vera democrazia si basa sulla libertà..)esiste laddove non esiste un uomo cosi ricco da comprare un uomo così povero disposto a vendersi,ed allora oggi la nostra non è democrazia.Il meccanismo del denaro ha enfatizzato le caratteristiche negative degli uomini,ad esempio con il capitalismo,ove pochi si arricchiscono a dismisura sulle spalle di pover uomini "pagaticchi".
Ma che funzionasse almeno questa macchina,il punto è che non funziona neanche!Si può accettare un meccanismo ove qualche decina di ultramiliardari regolano le sorti di milioni di lavoratori,a cui non interessa il megayacht o la villa sull'oceano..ai lavoratori interessa solo dar un tetto ai propri figli,con annessi pasti..come minimo,e come minimo d'altronde spetta in una società realmente salutare e democratica.Il denaro ha reso schiavi gli uomini,e quindi non liberi.La libertà sembra esser diventata proporzionale alla ricchezza posseduta;questo non succedeva nella Francia prima della presa della Bastiglia? Questo non è successo in ogni angolo del mondo,antecedentemente ad un grosso,grossissimo cambiamento? Io spero che la storia anche oggi si ripeta,affinché però possa avvenire il cambiamento necessario come non mai è il risveglio culturale del popolo,il popolo deve capire il proprio stato di disagio..non stiamo vivendo un "regime di libertà",stiamo vivendo un regime e basta!
Gli uomini che vogliono avviare un'impresa non possono esser schiacciati dalla pressione fiscale ancor prima di aprire,e se non si è liberi di avviare impresa..il popolo non è libero!
Gli uomini che vogliono lavorare non devono vendersi al miglior acquirente,ma devono offrire una prestazione professionale e percepire un salario standard per il settore,se non si è liberi di lavorare..il popolo non è libero!
Le medicine per questa grossa malattia del sistema ci sono:anzitutto garantire omogeneamente sul territorio gli investimenti da parte di chi vuol fare impresa,allo stesso tempo smagrire i meccanismi burocratici standardizzando il tutto,anche i salari dei lavoratori.Aiutare in un primo momento le imprese e non stargli col fiato sul collo,non solo incentivando l'impresa ma anche alleggerendo la pressione fiscale.Garantire e facilitare il pagamento dei tributi allo stato a tutti,affinché venga percepito il pagamento di tutti,tutti di conseguenza pagheranno di meno.Incentivare in maniera opportuna la collaborazione tra le imprese ed i poli di formazione studentesca,come le università:la ricerca è fondamentale per il progresso,ed il progresso è fondamentale per la crescita della società.Garantendo via via a tutti una retribuzione,tutti sono uomini liberi,parte dei guadagni percepiti dallo stato,DEVONO essere reinvestiti per lo stato e quindi andando a finanziare meccanismi sociali di tutela in particolare per l'entrata nel mondo del lavoro(lavoro giovanile)e per l'uscita(pensione).
Insomma,si può fare tanto per garantire ai cittadini il vero diritto di appartenenza ad una società democratica,il diritto di essere uomini liberi..basta volerlo veramente,cominciando dalla costruzione di un nuovo sistema economico.



"La libertà è essenza umana,senza siamo niente."