giovedì 4 febbraio 2016

Lo stato della Corruzione in Italia e nel Mondo

Secondo Transparency International, organizzazione internazionale che studia la corruzione, la corruzione si può definire come "l'abuso di pubblici uffici per il guadagno privato", cioè tutto ciò che è frutto di strumenti pubblici utilizzati con finalità di tornaconto individuale è corruzione.
La corruzione influenza fortemente la vita di una nazione: in particolar modo sono fortemente compromesse la stabilità e l'economia statale, pilastri della crescita e dello sviluppo nazionale.

CPI2015 mappa
Nella classifica del CPI (Corruption Perception Index) 2015, l'Italia con soli 44 punti (su 100) si colloca al 61° posto di 168 stati analizzati, un punto peggiore della media mondiale e di ben 21 punti al di sotto della media dell'Unione Europea (in penultima posizione, prima della Bulgaria) ed ultima dell'Eurozona. Seppur in posizione leggermente migliore rispetto allo scorso anno, non si può dire che in Italia la corruzione non sia un problema, ed anzi si potrebbe affermare che in Italia la corruzione è il problema.

Come si è arrivati a questo? Caratteristiche quali controlli inadeguati, strutture gestionali poco organizzate, con all'interno persone poco qualificate e dalle procedure poco rigorose, in presenza di un sistema giudiziario lento e poco efficiente, con bassa responsabilità civile e penale, sono terreno fertile per una corruzione particolarmente rilevante. Il professore esperto di corruzione  Robert Klitgaard, afferma che "La corruzione è un reato basato sul calcolo, non sulla passione. Le persone tendono a corrompere o a essere corrotte quando i rischi sono bassi, le multe e punizioni minime, e le ricompense grandi". E' facilmente dimostrabile come l'Italia "rispetti" buona parte dei punti fertili della corruzione, ritrovandosi difatti tra i primi posti in materia tra i paesi più sviluppati.

Cosa fare? Anzitutto intervenendo sui punti di fertilità corruzionistica, inasprendo e rendendo velocemente applicabili pene anticorruzione e "copiando" quelle che sono le best practices dei primi della classe, che per dovere di cronaca sono (tra parentesi il punteggio): Danimarca (91), Finlandia (90), Svezia (89), Nuova Zelanda (88), Olanda (87), Norvegia (87), Svizzera (86), Singapore (85), Canada (83), Germania (81), Lussemburgo (81), Regno Unito (81).

Per ulteriori info, visita la pagina ufficiale di Transparency International Italia o scarica del materiale informativo direttamente da qui

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