martedì 4 luglio 2017

La Dignità dell'Accoglienza: l'Italia, l'Europa



La riflessione sulla Dignità dell'Accoglienza è la chiave di volta della risoluzione alla tematica immigrati: accogliere tanto per accogliere ad oggi non ha più senso.
Dare l'idea nel Mondo che qui da noi ci sia qualcosa per chiunque ha un effetto distruttivo per noi stessi, noi stessi a cui già qualcosa manca: in Italia 5 mln di persone in condizione di povertà relativa (<550-850€/Mese), la maggior parte al Meridione.






Nel mondo esistono circa 1 miliardo di persone in condizione di povertà estrema (disponibilità inferiore a 1,5€/Giorno), il 40% di queste persone vive nell'Africa Subsahariana, 400 milioni di persone, persone protagoniste dell'ondata di sbarchi di questi ultimi anni.
E' abbastanza ovvio leggendo questi numeri che l'accoglienza n
on ha senso, non nei termini in cui la stiamo alimentando in questi ultimi anni

Con ordine: dare l'idea che qui ci sia qualcosa per chiunque genera un movimento umano ingestibile, solo la natura (purtroppo) decima queste persone che per arrivare da noi attraversano stati in guerra, deserti e mari, NOI siamo i colpevoli di questa strage perché illudiamo queste persone che ci sia qualcosa anche per loro: ne arrivano a centinaia di migliaia, ne muoiono di altrettanti.



Soluzioni? Due binari, come logica politica vuole: emergenza e programmazione.
Emergenza: regolarizzare le azioni in mare delle Ong, organizzare la ripartizione degli immigrati sul territorio europeo, aiutarli ed accompagnarli in un percorso di formazione (tutto il percorso di formazione sarà ad opera di Europei), dare loro la possibilità di scegliere se rimanere o tornare nel loro paese con un nuovo bagaglio formativo e con il nostro aiuto per la loro impresa a casa propria (Cooperazione Internazionale).
Programmazione: avviare progetti di sviluppo targati Europa negli stati disagiati, contribuire alla pace negli stati disagiati e negli stati di transito, contrastare con azioni forti gli scafisti, ridurre progressivamente l'operato in mare delle Ong.
Ed infine la chiara, chiarissima necessità di Unione, quando ci si presenta fuori territorio bisogna essere UNITI, mi auguro che i vari Tajani, Mogherini, Pittella e gli altri italiani rappresentanti in Europa siano coesi nelle trattative con l'Unione Europea (o meglio, quello che ne rimane).

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