domenica 9 dicembre 2012

L'essere brigante


Sono un brigante perché sono una persona cattiva, di quelle che vivono onestamente e nell'onestà esprimono pensieri, idee, ed agiscono per onestà.
Sono un brigante perché cerco sempre la verità tendendo il più possibile alla realtà, e non mi fermo alle interpretazioni di poche fonti.
Sono un brigante perché sono del sud, "la terra del malaffare", la terra dove comandano le famiglie, non le amministrazioni.
Sono un brigante perché credo agli apparati che nascono dal popolo e si adeguano al popolo, non che vengono imposti al popolo.
Sono un brigante perché credo alle mie idee, all'uguaglianza, all'abolizione dei privilegi, ai diritti sociali.
Sono un brigante perché a molti fa comodo ritrarre gente come me così, perché nella normalità, al secolo "falso ordine", le regole(sociali, morali e forse anche legali) sono funzione di persone e non di contesti, perché la giustezza è data da una condivisione di massa, giusta o sbagliata che sia.
Sono un brigante perché a molti do fastidio di essere così, quindi mi ritengo fiero d'esserlo.

venerdì 30 novembre 2012

La passione politica come strumento di crescita


Ritengo la passione politica una tra le passioni più utili e più costruttive per il semplice motivo che, che ci piaccia o no, la nostra vita passa dalle mani della politica.
"L'amministrazione della cosa pubblica" non può che interessare, in teoria, tutti e per forza di cose; eppure si denota nella nostra società un particolare allontanamento dalla cultura politica, e laddove maggiore è l'allontanamento, maggiore è il danno procurato, ergo maggiore è il dissesto generale. Tra l'altro nella strategia pseudopolitica di tali, fondamentale è proprio il distanziamento dalla politica e l'alimentazione del clima dell'antipolitica, fomentati con organi di distrazione e di disinformazione.
Nelle prime democrazie greche non partecipavano al voto gli schiavi, in qualche modo adesso per una pseudociclicità degli eventi anche non partecipano al voto gli schiavi, gli schiavi dell'ignoranza.
Nacque per volere del popolo, per volere del popolo stesso si sta adesso estinguendo... la chiamavano "democrazia".

mercoledì 21 novembre 2012

Italiani medi


"Noi rappresentiamo l'opposizione. Tutti dicono che le politiche di Monti non vanno bene, ma poi vengono qui a votare la fiducia."
Queste le parole del presidente dell'IdV Antonio Di Pietro in riferimento alla "legge anti-corruzione" ed alla fiducia relativa messa.
L'italiano medio è un elemento che odia l'IdV, le sue politiche a favor di popolo ed odia lo stesso Di Pietro che ha messo alla luce i brogli della politica nel 92 e che in quegli anni era osannato.
Odio quotidiano infondato o meglio, odio "procurato" da una palese disinformazione che via via logora un operato unico nella storia recente della politica italiana.
La gravità degli eventi è palese e non si discute su questo, ma è assurdo come un danno di entità 100 valga 1 per gli altri, ed un danno di entità 1 valga 100 per noi.
Lo stesso italiano medio disprezza l'IdV, ma sostiene il governo Monti che costantemente critica, ed indirettamente lo sostiene attraverso il sostegno ai partiti che a loro volta sono la maggioranza che sostiene Monti: Pd, Pdl, Udc insieme fanno circa il 55% , ergo la normalità nel nostro paese, una normalità quindi che critica un operato buono e sostiene un operato meno buono.
Lo stesso italiano medio si nasconde dietro l'odio per gli eletti, dimenticando che è colpa degli elettori se viviamo questo schifo. E la più geniale soluzione che riescono a tirar fuori è "non andiamo a votare".
Cioè se questi sono gli italiani, come si può pretendere una politica efficiente e buona in maggioranza?
Ma incominciate ad informarvi seriamente, ad acculturarvi almeno in forma minima, ad impegnarvi nell'adempiere ai doveri prima di pretendere diritti. Cercate di essere un esempio di popolo prima di pretendere una politica sana, e poi ne riparleremo.
Incominciate a preparavi a sostenere persone che da tempo preparano teorie e progetti mentre voi eravate a sostenere boiate mediatiche, se veramente desiderate il "cambiamento".
C'è chi è già pronto, ma aspetta voi e la vostra scelta.

martedì 20 novembre 2012

Giornata mondiale dell'infanzia, ma i bambini palestinesi neanche lo sanno


Oggi è la giornata mondiale dell'infanzia, negli anni passati numerose iniziative sono state lanciate.
Lancio l'iniziativa di ricordare chi oggi non potrà godere della sua giornata, e probabilmente non conosce neanche l'esistenza di una giornata mondiale dell'infanzia, fra i purtroppo numerosi esempi di infanzia negata v'è quello dei bambini palestinesi.
I bambini devono godere della propria infanzia e devono crescere in maniera più serena possibile poiché questi esserini ora deboli saranno il futuro, ed il futuro a loro va garantito nel migliore dei modi ed in ogni modo possibile.
Purtroppo ci si ritrova a migliaia di chilometri di distanza e fra le cose possibili a queste distanze v'è il mantenimento costante dell'attenzione nei loro riguardi, il mondo deve sapere che in "terra santa" è in atto un tremendo affronto nei confronti dell'umanità ,ogni bambino che muore in Palestina, è un figlio perso dall'umanità tutta.
Qui è rappresentato un bambino che commemora la "Nakba", dall'arabo "catastrofe", nome che viene dato all'esodo delle popolazioni arabe ai confini di Israele, uno stato imposto e non creato.
Manteniamo alta l'attenzione su queste situazioni che vi sono per il mondo, e di cui non sarà mai estratta una verità assoluta per via del controllo dei media.

I bambini sono creature innocenti e pagano per 

colpe non loro, i bambini non si toccano!

venerdì 16 novembre 2012

E adesso comprateci tutti.



Lo status symbol d'oggi è l'uomo vitruviano, non quello del disegno simbolo della "perfezione umana" di Leonardo, della cultura, della scienza e della conoscenza, ma quello che c'è sulla moneta. Si questo è lo status symbol dei tempi moderni.
Il dio denaro miete vittime ogni giorno, è come un cancro che parte dal cervello e poi andando in metastasi distrugge tutto il resto del corpo.
Il denaro è fra i migliori organi di controllo della società, filo dei marionettisti, termometro del potere.
Col denaro si incentiva il materialismo a scapito dei valori, morale, cultura, passioni, idee, libertà, di tutto ciò che in realtà è di inestimabile prezzo, e quando si parla di inestimabile prezzo, comincia il valore.

Non basteranno tutti i soldi del mondo a comprare la 

più misera idea di libertà.


La morale fulcro del cambiamento.


"I principi morali degli uomini sono andati a farsi benedire."
E' la morale che smuove ogni principio di cambiamento, perché la visione dell'uomo è diretta funzione della morale posseduta.
Le logiche della massa, quindi le logiche dell'imitazione hanno distrutto le personalità, hanno fornito una morale facile da controllare, distrutto l'etica e la capacità di ragionamento libero e di conseguenza anche la possibilità di partorire nuove idee e/o della loro diffusione e quindi ancora rallentano pesantemente il progresso.
Gli uomini in una società, ed in maniera più esasperata nella società moderna, ragionano come un'unico essere, e giacché unico due-tre studi e si trova un modo per comandarlo e quindi comandarli tutti, con gli stessi metodi, con le stesse leggi, con gli stessi modi e diventano tutti schiavi, che ad un certo punto ignorano anche di esserlo se gli vien fornito un palliativo, un placebo di benessere, un nulla che comunque li distrae dalla loro condizione o dalle proiezioni delle loro condizioni.
Gli "uomini di massa" sono stati totalmente privati della ratio necessaria affinché una vita sia degnamente chiamata per tale.
Una possibile soluzione di cambiamento progressivo della nostra società può avvenire con seri percorsi di formazione che si sviluppano su più livelli.
Bisogna formare gli uomini non nell'avere una conoscenza ed una coscienza ben definita, ma bisogna formare gli uomini nella facoltà di scegliere cosa conoscere e come farlo, bisogna insegnare agli uomini come costruirsi una morale e non fornirgliela, bisogna insegnare agli uomini come pensare e non a cosa pensare, bisogna fornire agli uomini un principio che possa stimolare in loro un'idea di cambiamento continuo, perché l'evoluzione deve sempre seguire un percorso costantemente dinamico.
La situazione della società moderna invece stimola pesantemente la staticità del pensiero umano e di conseguenza avviene un disastroso regresso.
Non si può più continuare in queste condizioni pseudoprogressiste, il mondo deve cominciare a riconoscere una vera forma di progresso e di evoluzione, bisogna dare una forte scossa per il cambiamento, bisogna rivoluzionare il sistema a partire proprio dagli individui che compongono una società. 
Il cambiamento di un elemento, può rappresentare il possibile cambiamento di tutti gli elementi e di conseguenza il cambiamento della società.

mercoledì 14 novembre 2012

Considerazioni globali sulle primarie del Centrosinistra italiano.


Le primarie sono uno strumento politico importantissimo: si sceglie il candidato che guiderà una coalizione. In questo caso tra l'altro, nelle primarie del csx, è ancora più importante poiché quasi certamente si sceglierà il premier che guiderà non una semplice coalizione, ma la coalizione che sarà maggioranza, quella che probabilmente governerà l'Italia.
I tre che si contenderanno la nobil poltrona, ma anche molto molto scottante (ad oggi il debito pubblico italiano sfiora i 2mila miliardi di euro), sono principalmente: Bersani, Vendola e Renzi.
Gli altri due candidati, Tabacci e Puppato molto probabilmente non faranno grande risultato, interessante però è il ragionamento che considera a chi andranno a sottrarre voti queste due figure politiche, in ogni modo di tutto rispetto.
I tre principali candidati ho avuto modo di vederli e seguirli direttamente dal vivo nella mia città, Reggio Calabria. Impressioni positive tutti me ne hanno date in maniera importante, ma questa è un'analisi a posteriori di comizi ed a priori di azioni politiche effettive. E' una visione positiva si, ma ancora non realistica.
Bersani ha effettuato il suo incontro presso un cine teatro, scenografia semplice ma ricercata nei suoi particolari. Molto sobria e calorosa. Nulla di particolarmente rilevante nella comunicazione visiva. Linguaggio sciolto e semplice, ricco di metafore in pieno stile Bersani. Pubblico molto numeroso e caloroso, moltissimi i simpatizzanti piuttosto che i curiosi.
In sala v'era presente quasi la totalità del pd reggino, è sicuramente il candidato "prediletto".
Le idee di Bersani sono molto di sinistra: largo spazio ai giovani ed alle donne, agli stranieri che si sentono davvero italiani, largo spazio alla cultura, all'economia reale ed al lavoro, largo spazio allo sviluppo nazionale che non può che prescindere anche dalla sviluppo del meridione, largo spazio alla moralità ed alla solidarietà, largo spazio agli "stati uniti d'Europa".
I "nemici" citati sono stati: Berlusconi ed il suo agire politico che ha influito pesantemente nell'ultimo ventennio, Grillo ed il suo populismo dittatoriale sfascia politica e Casini, moderato con tendenze da bandiera che segue il vento della vittoria.
Fra gli "amici" degna di nota la notazione di Falcomatà: se vuoi entrare nei cuori reggini devi citarlo, come d'altronde è stato fatto dagli altri due "super candidati".
Vendola ha effettuato il suo incontro presso una piazza cittadina, piazza Camagna, comizio politico vecchio stile. Scenografia estremamente semplice, direi quasi spartana. D'altronde uno come Vendola fa scena da se. Nulla di particolarmente rilevante nella comunicazione visiva se non appunto l'estrema semplicità scenografica. Linguaggio molto semplice ma allo stesso tempo ricercato: si è data la possibilità a vari livelli di interpretare a modo proprio le sue parole. Pubblico molto numeroso, una giusta via di mezzo tra i simpatizzanti ed i curiosi. Molte le figure della cultura reggina presenti.
Le idee di Vendola sono anch'esse molto di sinistra: un chiaro stop alle politiche liberiste, una grande voglia di politiche devote alla cultura, ai giovani ed alle donne, riaffermazione dei diritti dei lavoratori e del lavoro tutto in generale, grande spazio ai rapporti sociali ed alle passioni umane.
I "nemici" particolarmente citati come per Bersani sono stati Berlusconi ed il berlusconismo e Casini.
Come Bersani, Vendola cita Falcomatà, ma in maniera più umana, più calorosa.
Renzi ha effettuato il suo incontro presso la sala Green del consiglio regionale, sala gremita ma in quantità minore rispetto agli altri due super candidati. Scenografia molto
semplice ma allo stesso tempo straordinariamente ricercata, niente era al suo posto a caso. I colori, i simboli, importanti strategie comunicative sono state messe in campo, in chiaro american style. Il comizio tutto ha seguito un iter ben preciso, la comunicazione è stata nettamente più ricercata rispetto agli altri due comizi.
Linguaggio semplice e diretto, accompagnato da slide, tipico modernismo nella comunicazione.
Tra il pubblico, in maggioranza i curiosi rispetto ai simpatizzanti, misto tra gente di cultura e gente comune, comunque chiaramente boicottato dal pd reggino, alla maggior parte del pd, Renzi non piace.
Le idee di Renzi sono un giusto mix tra destra e sinistra: di chiaro stampo neoliberista ma allo stesso tempo vicino alle politiche sociali, numerosi esempi di strategie possibili e teoricamente funzionali, spazio come i due precedenti super candidati alle donne ed ai giovani, alle politiche moderne e di innovazione.
Anche lui cita Falcomatà, che andò a lavorare nella sua Firenze come "angelo del fango". I "nemici" citati sono tanti, dal Berlusconi ai "vecchi" del Pd.
Per scenografia, linguaggio e idee ai super candidati do: 7-8-9 a Bersani, 7-9-9 a Vendola e 9-8-7 a Renzi.
Le mie dichiarazioni di voto sono nettamente favorevoli a Vendola al primo turno, ed eventualmente saranno favorevoli a Bersani in caso di fuoriuscita di Vendola dal secondo turno.
La strategia politica ha comunque "spianato" la strada della vittoria a Bersani, a scapito di eventualità imprevedibili ma neanche tanto(quali ad esempio un sostegno di massa della destra a Renzi).
La strategia bersaniana ha scelto: Vendola per togliere i voti a Renzi, Puppato per togliere i voti a Vendola, quantomeno al primo turno... queste le mie considerazioni personali.
Le primarie, ed i relativi comizi dei candidati, sono state importantissime dal punto di vista della comunicazione, della strategia e della politica in generale.
I candidati se in un primo momento erano col coltello fra i denti, via via hanno abbandonato il piede di guerra, concedendosi gli uni agli altri in caso di vittoria di uno o dell'altro, anche se ancora il tutto è da certificare.
Una cosa è certa, se le primarie andranno a buon fine a vincere sarà il popolo italiano, che sceglierà in maniera salutare il prossimo candidato premier per il csx.
I partecipanti alle primarie è un bene che rimangano uniti anche nel dopo primarie, e quindi probabilmente al governo, sicuramente i vari Bersani, Vendola e Puppato rimarranno uniti, bisogna vedere cosa faranno i vari Renzi e Tabacci. Di netto comunque la posizione del primo sarà più interessante, creerà una nuova corrente nel partito, oppure una nuova realtà politica?
Concludendo con delle ultime considerazioni personali: ritengo più adatto Vendola come premier d'Italia, le sue idee sono nettamente contestualizzabili, apre a dei ragionamenti innovativi e concreti. Un Italia con Vendola in cabina di regia farebbe tanto.
Neanche male vedo Bersani, politico esperto che saprebbe il fatto suo come premier, ma lo metto al 2° posto subito dopo Vendola.
Infine 3° Renzi, che è un ottimo politico che può far molto per l'Italia, ma ancora non è il suo tempo, la sua politica non è adatta secondo me ai tempi che corrono. Vedrei bene un Renzi in una situazione economica migliore e più aperta all'innovazione neoliberista che porta.
Tutte le figure partecipanti alle primarie è importante che rimangano in cabina anche nel post primarie, la politica italiana ha bisogno di figure come le loro: preparati, partecipi e innovativi ognuno a suo modo.
Ad majora semper.

Pierluigi Bersani a Reggio Calabria.


Bersani è un ottimo politico della scena quotidiana nazionale: abile stratega ed abile direttore d'orchestra di un Pd in 5 anni primo partito d'Italia ai sondaggi d'oggi, ottimo conoscitore della storia politica italiana e politico di grande esperienza.
L'incontro svoltosi a Reggio Calabria ha lasciato trapelare numerose positività, straordinariamente colte da un pubblico caloroso e numeroso come solo nelle grandi occasioni.
La notevole esperienza politica sicuramente aiuta Bersani nelle idee e nei progetti futuri per l'Italia, grandi doti anche di comunicatore e di "direttore d'ascolti" lo proiettano molto probabilmente come vincitore delle primarie e quindi come prossimo premier d'Italia.
L'incontro che si è svolto presso un cine teatro ha risolto numerosi dubbi tra i curiosi ed i simpatizzanti presenti in sala: la politica del Pd, se vincerà Bersani, sarà chiaramente progressista. Largo spazio in agenda sarà concesso al lavoro e quindi all'economia reale, saranno in maniera importante portate avanti le politiche giovanili(come fatto in passato) e  
vicine alle donne. Importanti saranno le politiche che toccheranno il Sud, perché le politiche giuste per forza di cose dovranno anche passare dal sud e dal suo sviluppo, perché non si può più avere un'Italia a due velocità, la velocità di sviluppo italiana deve essere omogenea in ogni sua parte. Fondamentale la tolleranza verso gli stranieri:chiunque viene in Italia e vive in Italia secondo le nostre leggi e parla con la nostra lingua, è un italiano a tutti gli effetti. Si continuerà con le norme contro la corruzione perché quelle che sono state fatte ad oggi ancora non bastano. Ci sarà continuità laddove il governo Monti ha fatto bene con le sue leggi, ma nulla di tecnico ha da invidiare il Pd che nella sua storia ha avuto grandi tecnici-politici quali ad esempio Padoa Schioppa e Prodi.
Una netta interruzione sarà data alla politica di destra di questi anni: populista e devota all'economia virtuale, si darà più spazio all'economia reale ed alle vere volontà dei cittadini tornando a loro quanto spetta, quanto tolto dalla finanza che dovrà tornare quanto preso. Dare un taglio netto alle politiche berlusconiane che hanno distrutto la moralità e l'economia dello stato italiano, che "con un piffero s'è tirato milioni di persone dietro". Ridare "modernità" alle parole uguaglianza ed equità: tutti i cittadini devono esser rispettati allo stesso modo e devono partire da stesse condizioni di partenza. Ripartire dalla cultura per dare una forte scossa alla crisi democratica e sociale, la cultura come benzina per ripartire.
Bersani riepilogando, su tutto ha anteposto due fattori: moralità e lavoro. Niente di più giusto secondo me, ripartire non solo dalla sistemazione dell'economia reale ma anche dalla sistemazione della moralità degli italiani che in questi anni è stata pressoché distrutta.
In sintesi finale un Bersani molto di sinistra, molto filo Pci, come da tanto non si vedeva in Italia. Idee molto "filo vendoliane" che sicuramente hanno entusiasmato le persone che avevano voglia di spaccatura netta con gli ultimi vent'anni di berlusconismo.
Un Bersani che come si è presentato rende molto sereni sulla possibilità della sua figura come premier, che ha nettamente le idee chiare, sperando che sia supportato in maniera importante dalla maggioranza (forse solo relativa) che si costruirà, i progetti Pierluigi li ha pronti, ed a dire dalle sue parole sono anche buoni.
Ma questo è un ragionamento a priori, vediamo a posteriori quanto di buono farà e quanto di buono effettivamente supporterà, lo scetticismo non può mancare totalmente, le parole lasciano pur sempre il tempo che trovano.
Gli italiani hanno bisogno di azioni concrete, di fatti... della politica delle promesse sono stanchi, il velo di scetticismo è comunque spostato qua e la dalla sicurezza della politica bersaniana, quell'uomo ha le idee chiarissime, confidare in bene, non sarebbe eccessivo.

domenica 11 novembre 2012

Religione, morale e società


Pensare che agire bene serva per andare in paradiso è davvero un mezzuccio squallido
per tenere a bada gli esseri umani, al secolo il tutto prende il nome di "religione".
Passare una vita intera pensando a dove si passerà il resto della propria inesistenza rende misera l'esistenza stessa, una esistenza condannata alla mediocrità di una morale fornita e non procurata. Tra l'altro, laddove vi è più presente l'integralismo religioso, maggiore v'è presente la mediocrità della società.
La religione è una invenzione nobile nei confronti della serenità umana: fornisce agli uomini la speranza di raggiungere ciò che non si è raggiunto in vita, ma ciò induce in automatico all'accettazione della mediocrità ed alla subordinazione della cultura e del progresso, gli uomini devono spendere il massimo nella loro esistenza al fine di rispettare al meglio la stessa, non v'è nessun premio migliore, in un possibile[?] aldilà, della soddisfazione della propria realizzazione.
Ad oggi le religioni sono anche potentissimi strumenti di controllo delle masse volutamente non acculturate: utilissimi mezzi di controllo per i poteri forti, nonché per le istituzioni religiose stesse.
La religione è nemica del progresso, poiché l'evoluzione(in molti stati) pone seri dubbi sull'esistenza di un dio, ergo con il progresso verrebbe meno il potere delle religioni, poiché cadrebbe il principio cardine che le mantiene. Inoltre la falsa morale delle religioni è uno dei fattori maggiormente distruttori della nostra società.
Religioni nemiche della scienza e della morale libera.

Li chiamavano briganti.


Ci hanno infamato, ci hanno distrutto, hanno fatto leva (purtroppo) su una maggioranza al sud a cui non ha importato nulla né dell'industrializzazione né del progresso... ma solo del potere, gli hanno fatti emergere come se fossero loro solo i veri "uomini del sud", gli abbiamo fatti emergere anche noi, "snobbando" l'impegno civile,sociale e politico.
Ma è arrivata l'ora di dare un taglio netto, a queste strumentalizzazioni, a queste scuse. La riscossa del meridione può avvenire solamente tramite un riconoscimento di indipendenza, basta con questa elemosina continuamente richiesta dalle nostre amministrazioni, basta anche con queste amministrazioni corrotte e colluse e talvolta contigue, basta con questa ignoranza che al sud dilaga, basta con questi servilismi e clientelismi, basta con la questione meridionale, diamoci un taglio a questo esser succubi di noi stessi e di chissàcchì!
Ci disprezzano da sempre, dopo averci derubato.
Ci disprezzano ancora, non considerandoci italiani, considerandoci un cancro... dimenticando che l'intero sistema italiano è malato.
Siamo d'altronde l'esempio di un Italia che non progredisce, fra le regioni più povere d'Europa... è rinomato il nostro comportamento da "parassiti", da carrozze e non da motrici.
Ci hanno chiamati "Briganti", questo nome: una marcia in più alla ricerca del cambiamento. Si siamo Briganti!
Indipendenza culturale meridionale, il primo passo verso il progresso del sud.
"Lo Stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d'infamare col marchio di briganti."
[Antonio Gramsci]

venerdì 9 novembre 2012

Umani?


Nessuno è esente dall'essere "umano", lo siamo e basta.
Potremmo scegliere di seguire un modello diverso, ma dobbiamo prima uccidere noi stessi e rinunciare alla normalità. I pericoli però nel correre fuori strada sono molti. Uccidere se stessi vuol dire esporsi a tutto ed essere vulnerabili.
Vivere da mediocri ed accettare tutto sorpresi e con il sorriso, o vivere da pregevoli in maniera onnisciente ma tristi e consci di non saper più sorprendersi?
Il dubbio pende solitamente nettamente da una sola parte: la normale mediocrità.
Perché nella normalità si accetta, senza troppi fronzoli, si accetta di vivacchiare, si accetta di accettare una vita che ad un certo punto neanche più si considera “ignobile”.
La chiamano vita ma neanche sanno cosa voglia dire vivere. Due, tre respiri… e la chiamano banalmente “vita”.
Io parlerei non di “vivere”, ma di “sopravvivere”: qua e la tra una azione condizionata fortemente dalla situazione di normalità, fanno in tantissimi le stesse cose, come telecomandati dall’alto da marionettisti, che poi alla fine sono loro stessi che hanno accettato comportamenti ed azioni conseguenti “per moda”, “non perché lo voglio, ma perché lo fanno.” Facciamolo, conformiamoci.
Sopravviviamo, i due-tre respiri e siamo contenti, la chiamano vita.
La diseducazione morale ha praticamente distrutto l’essere umano, che ad oggi risulta totalmente indebolito e predisposto ad una possibile e pesantissima influenza, gli uomini sono diventati ricettori di comandi, non più scatole chiuse autocomandate.
Il progresso tecnologico, se da una parte ha permesso la diffusione in ingente quantità di cultura ed informazione, dall’altra ha sottoposto altri uomini alla loro mediocrità, l’essere umano è stato distrutto dal continuo bombardamento mediatico, difficilmente dopo un lungo periodo ed in condizioni di “stabilità controllata” gli uomini cambiano, non cambieranno.
Non semplice pessimismo, ma realismo cinico.

mercoledì 7 novembre 2012

‎Nichi Vendola a Reggio Calabria.


Nella piazza intitolata a Biagio Camagna, famoso avvocato penalista e politico vicino alla sinistra storica, ideatore del primo risorgimento reggino, protagonista tra l'800 ed il '900, il "deputato di Reggio"... scende un protagonista della scena politica moderna, uno dei potenziali costruttori del possibile risorgimento italiano: Nichi Vendola.
Un politico di spessore che fa visita a Reggio fa sempre un certo effetto, non semplicemente un "comizio elettorale", ma un ambasciatore di buona politica e di idee sane ed innovative.
Nichi, sicuramente uno dei migliori politici della scena nazionale, non ha peccato di nulla nel suo discorso: completo, fluido e facilmente comprensibile. Finalmente si rivede dalle nostri parti un uomo di sinistra: contro il liberismo, pro cultura, pro rapporti umani, pro progresso.. riformista e progressista d'altri tempi.
Per rispondere a chi lo incolpa di "utopici ragionamenti", Vendola ha risposto presentando azioni concrete a favore del progresso nelle sue varie forme che hanno coinvolto particolarmente "le vittime" del periodo berlusconiano: i giovani e le donne, ad esempio con progetti culturali che hanno inglobato lo sviluppo delle "arti e dei mestieri dimenticati" e della musica e quindi del lavoro.
Ha posto numerose analisi di sistema(rinnovamento della cultura, della società, progresso e relativa creazione di posti di lavoro, tutela del lavoro, passione) con cui mi ritrovo fortemente d'accordo giacché sulle tematiche più volte ho scritto seguendo un filotto di pensiero praticamente uguale.
A Reggio dopo tanto si respira a pieni polmoni aria di sinistra, una folla numerosa era presente a piazza Camagna, Reggio non era in piazza per feste patronali o per il cantante di turno(sacrosante manifestazioni, ma strumentalizzate ed usate come nebbia in pieno stile berlusconiano), Reggio era in piazza per questioni politiche, per interesse. Per il progresso. Non i centomila, ma i migliaia, va bene comunque, ripartiamo da qui.
Vendola non è solo ariete del gruppo Sel, ma di tutta la sana politica che vuole cambiare, che vuole far progredire l'Italia: ripartiamo da lui e da chi come lui, ripartiamo da noi, in particolare ripartiamo dalla nostra amata città, stuprata in ogni modo in questi ultimi anni.
Ripartiamo dalla gente curiosa e pronta al cambiamento, ripartiamo dai veri valori e dalle vere idee, non da "strategie in sinergia tra le politiche e chissàcchì".
Ripartiamo dalla costruzione di una rete, una rete che inglobi tutti coloro che sognano una Reggio diversa, una rete forte e che superi barriere che da sempre hanno limitato
l'agire politico della sinistra reggina unita interamente, una rete di gente motivata e non composta dai soliti reggini pessimisti, che si convinceranno sicuramente in un secondo momento. Ripartiamo dal sogno di rimanere a Reggio e di fare concretamente qualcosa per il bene della cittadinanza che merita nettamente di più. Ripartiamo dai salotti culturali come dalle piazze, la gente si sta motivando in ogni dove.
Ripartiamo da qui, ripartiamo da NOI!!
"Dicono che gli uomini sono degli angeli con una sola ala. Devono abbracciarsi per poter volare..."

mercoledì 31 ottobre 2012

Nichi Vendola come Antonio Di Pietro: sotto giudizio, usciti pulitissimi.


Si scagliano indagini e diffamazioni contro gente che onestamente svolge il proprio importante ruolo. Due personaggi effettivamente scomodi ai più. Tra l'altro più stimati all'estero che in Italia stessa.
Di Pietro è stato martoriato durante gli anni del suo operato politico e dopo il suo operato in magistratura, "un operato scomodo alla banda B" sicuramente in entrambi i casi.
Se lo sono giocati prima in magistratura ed ora ci stanno provando nel campo politico. Ma che si rammenti che è un bene per l'Italia che sia sceso a fare politica. Innumerevoli proposte ed azioni per il bene dell'Italia, tutta, anche quella a lui avversa.
Ed ora questo è il ringraziamento: fango fondato sul nulla, che però fa leva sull'ignoranza(che in Italia si taglia col coltello), e che quindi influenza nettamente il futuro politico dell'Idv. Ma che si sappia, che c'è molta gente che lo sostiene... e che i fedeli, non molleranno la nave quando viene attaccata... e che sono fedeli non per clientelismi, per favoritismi, per amicizia... ma sono fedeli per stima e condivisione di idee e strategie comuni. E che noi dell'Idv e che ci lavoriamo ogni giorno poiché ci crediamo ogni giorno, NON MOLLEREMO!
Italiani, se in Italia avete territori liberi dal nucleare, acqua e relativi servizi pubblici, lotta alle leggi ad personam, lotta alla casta ed ai privilegi delle lobby, la possibilità recente di rimuovere i finanziamenti pubblici ai partiti, l'abrogazione della riforma dell'art 18 dello statuto dei lavoratori e dell'art. 8 della legge n. 148/2011 nel sistema delle relazioni sindacali, se avete chi si batte per voi, se avete "paladini" della legalità, dell'onestà e della giustizia per l'Italia intera è anche grazie ad Antonio Di Pietro. Le macchine del fango sono contro noi, perché sono contro voi!
Il lavoro svolto dall'Idv nazionale è eccezionale! Come d'altronde quello locale, fatta eccezione per casi isolati e regolati nell'immediatezza.
Tra i parlamentari italiani, fra le primissime posizioni per attività svolta, ci sono i parlamentari Idv, che sono 30 ma lavorano per 935 o quasi... Eccellenze assolute quali i vari Borghesi, Di Pietro stesso, Barbato, Donadi, Belisario, Pardi, Zazzera, Rota, Pedica ecc. ecc. nessuno escluso.
E che dire dall'attività svolta dai locali: parlano dei brogli di Maruccio del Lazio, ma pochi parlano ad esempio del grande operato di Giordano in Calabria!
Non si devono fondare accuse sul nulla, non si deve gettare fango su chi opera per gli italiani.
L'Italia dei Valori si ha effettivamente delle colpe, e sono queste: di essere un partito che lavora onestamente, che lavora per quantità e qualità, che è al servizio del cittadini, che fa propaganda su idee sane e innovative, che non chiede favori, di essere un partito generoso non solo al servizio ma anche vicino ai cittadini, di essere un vero partito... uno di quelli dalla modalità quasi sconosciuta in Italia.
L'Italia dei Valori siamo noi, noi cittadini onesti... che vogliono un'Italia veramente diversa! Intransigenti nelle nostre idee, imperterriti nell'operato per gli italiani!

martedì 30 ottobre 2012

Riflessione elezioni in Sicilia.



Il "campione siciliano" messo sotto esame elettorale lascia trapelare qualcosina:
1) Una progressiva diminuzione del potere del cdx,che comunque ha perso solo perché era diviso, insieme infatti avrebbero fatto circa il 41%,ergo vittoria;
2) La vittoria "relativa" di una parte di sinistra,sinistra che insieme avrebbe preso circa il 37%,quindi in un contesto bipolare vittoria del cdx,ma nel contesto attuale avrebbe garantito una governance più stabile a Crocetta,ergo il Csx tutto è meglio che stia assieme,possibilmente sotto un programma comune serio;
3) Fenomeno 5 stelle: loro riaffiorano dove la politica fallisce, e quanto fallimento in Sicilia! Tra l'altro le alternative erano le solite "cricche" quindi ecco il boom dei grillini,ovviamente aiutati da tutta una scenografia di contorno:la politica che fa leva sull'antipolitica. Non mi piacciono molto.
4) Forze "alternative" come Idv e Sel insieme non sono state praticamente considerate, molto probabilmente ha influito il "Caso Fava", si era persa credibilità in partenza diciamolo chiaramente.
5) Non parlerei solo di "astensionismo voluto", ma anche di "astensionismo creato": un solo giorno a disposizione per far votare un consiglio regionale che deve governare 5 milioni di cittadini è assurdo, ci sarebbe dovuto assere almeno il sabato o il lunedì in più, l'unico giorno a disposizione ha influito nettamente sulla percentuale dei votanti e probabilmente anche sulle scelte.
6) I siciliani per fortuna loro credo abbiano scelto il male minore tra i tre contendenti principali Musumeci,Miccichè e Crocetta.
Solo che Crocetta si trova con una maggioranza relativa, quindi deve costruire la sua stabilità governativa, ma non potrà contare su partiti avversi alla destra "moderna" come idv,sel e fli, se la destra si unisce lo sbattono fuori alla prima votazione.
Interessante sarà la posizione del M5S, che potrebbe permettere stabilità alla crocettiana governance,qualora si trovino Cancelleri e il governatore su idee comuni.
Maggiore interesse in tutto questo è di certo la posizione appunto dei grillini, che per il bene dei siciliani non credo faranno gli eversivi di piazza.
Da ogni punto di vista queste elezioni sono tutto sommato interessanti, adesso speriamo bene per gli amici siciliani che si ritrovano ai caselli di partenza con 5 miliardi di debito.
I migliori auguri a tutti.

"Le 10 regole per il controllo sociale." [Noam Chomsky]

L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche.
  1. La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
  2. Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema – reazione – soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
  3.  La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.
  4. La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.
  5. Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).
  6. Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l’emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell’analisi razionale e, infine, del senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti…
  7. Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. Far si che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori” (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).
  8. Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti…
  9. Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di repressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione!
  10. Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.




Elezioni in sicilia.


Noto che tutti parlano di risultati elettorali, ma nessuno se non pochi parlano di modalità di elezione.
In Sicilia v'è stato solo un giorno possibile per andare a votare,solitamente ce ne sono a disposizione uno e mezzo,o comunque due.
L'astensione è stata forte si, ma altrettanto strana è stata l'organizzazione di questa tornata elettorale. Sono certo che mezza giornata in più avrebbe influenzato di netto queste elezioni.
Non so se è stato garantito a tutti il poter andare a votare, il che è leggermente anticostituzionale.

M5S,partito,movimento... o cosa?


Il M5S è una soluzione politica(perché politica è) drastica, che fa leva sul fallimento quasi totale della politica stessa.
Ma la soluzione proposta non è che sia molto rassicurante: per curare una parte malata del dito, non si dovrebbe amputare il braccio intero.
Non mi rassicurano sti "grillini",a no scusate... "Attivisti del Movimento a 5 Stelle."

Tutto comodamente uno schifo, come sempre.


ICity Rate ha classificato i capoluoghi di provincia italiani "per intelligenza": "sono stati messi a confronto sulla base di circa cento indicatori riferiti alle dimensioni della governance della città, dell'economia, della mobilità, dell'ambiente, del capitale sociale e della qualità dei servizi che hanno poi permesso di arrivare alla classifica finale. "
Reggio è all'87° posto, una delle ultime, come al solito.
Tutto comodamente uno schifo, come sempre.
Ma ce lo meritiamo, eccome! Pochissimi fanno per cambiare qualcosa, l'alternativa è denigrata, l'ignoranza si taglia col coltello, ad una spanna da me "mindafuttu", "tutti si fannu i cazzi soi", e "cu poti futti a destra e sinistra"... ce lo meritiamo alla grande, e d'altronde non poteva essere diversamente.
Chi gliela fa fare ai giovani (ed in generale alle persone d'ogni età) di rimanere? Quali prospettive? Hanno tutte le ragioni del mondo per andare via. Cu cazzu si nda futti se questa continuerà ad essere una città di merda? Chi cats crede che qui cambierà qualcosa? Se mi va bene prendo 1000 euro al mese(nta ll'amicizia), rigorosamente in nero, e tutto va bene, a benzina pa machina nc'esti, i vestiti novi mi ccattu supra u corsu, il sabato sera in pizzeria e quasi quasi mi cattu l'Iphone, che stu telefunu chi aiu ora non mi piaci, MINCHIA CHE LIBERTA'!! QUESTA E' VITA!
Chi crede che qui qualcosa si può fare, che si può ripartire seriamente, cambiando questa schifo di mentalità di questa schifosa massa?
Sulu 4-5 pacci... i soliti pacci... "i soliti storti"...

Con affetto e simpatia, un misantropo italiano.


Se la gente si indignasse e si incazzasse per le cose serie piuttosto che come lo fa per le "minchiate" (calcio, gossip, processi mediatici ecc. ecc...), ecco credo che questa sarebbe di netto un'Italia migliore.
Perché fondamentalmente se la Juve ha segnato in fuorigioco, se Melania l'ha uccisa il marito, se Corona lascia Belen, se lo zio Michele è colpevole, se Schettino sa manovrare una nave, se il nuovo iPhone pesa 28 gr in meno di quello precedente... Ecco se tutto queste cose sono vere o meno, a noi non ce ne deve fregar nulla, perché d'altronde le influenze dirette sulle nostre vite sono pressoché inesistenti.
Ma che bello se la gente qui facesse fermento(ma costruttivamente però, non i soliti "sono tutti dei ladri","io non voto a nessuno","in Italia non c'è futuro" e via discorrendo) per gli aumenti dell'Iva, per lo spreco delle risorse, per la mancanza di lavoro, per le inopportune decisioni di un governo o di un politico, per una questione scientifica, sociale, culturale... seria che sia...
C'è ancora chi crede che la giustizia si possa fare dai divani dietro le tv, i processi mediatici sono uno scempio culturale. Nulla se non sprecare la propria esistenza si fa su quel divano, se non riposarsi.
Italiani se davvero vi volete indignare, fatelo di voi stessi.
Con affetto e simpatia, un misantropo italiano.

mercoledì 24 ottobre 2012

La politica è un'arte.


Nell'operato politico, si deve per primi dare l'esempio del rispetto delle leggi morali e giuridiche, rinunciare a maggior ragione ai compromessi loschi ed alle vie facili, bisogna dare disponibilità totale a chi ne ha scelto la rappresentanza, sempre nel più totale rispetto della morale e della legge.
L'operato politico dev'essere un operato nobile,per l'appunto "onorevole": un gruppo di elettori ha scelto la sua rappresentanza, l'eletto deve rispettare questo "patto" e deve portare a compimento un programma elettorale, biglietto da visita d'una campagna elettorale che si rispetti.
La politica non si fa sulle "spalle degli altri": ben venga la critica all'operato degli oppositori o comunque dei concorrenti, ma non sia una sterile critica e soprattutto che non rimanga solamente tale, alla critica va affiancata l'alternativa alla proposta.
Ben vengano anche all'interno di uno stesso movimento/partito le critiche tra i concorrenti, ma che siano sempre affiancate da una proposta alternativa e soprattutto che le critiche non siano fatte populisticamente per ridimensionare un compagno di partito.
La politica è un'arte,dev'essere un'arte, l'arte del buon governo.

venerdì 12 ottobre 2012

Alla ricerca del progresso democratico,formazione e partecipazione dei cittadini:una vera forma di Democrazia.




L'involuzione del concetto di democrazia è avvenuta in contemporanea con il regresso culturale,etico e sociale.
La democrazia,nella sua forma originale,era "partecipativa",attuabile poiché relativamente poche persone entravano in gioco:non era il "demòs" tutto che vi partecipava,ma solo uomini e quindi non donne,schiavi e stranieri.
Il concetto di democrazia oggi teoricamente coinvolge tutte le figure presenti nella società,sillogisticamente un governo è la riflessione della società:positività e negatività sono riflesse.
Il problema,moderno,è che la società è imbottita di mediocrità:direi una nuova forma di analfabetismo frutto del progresso,l'atrofizzazione della razionalità in seguito a forti influenze della tecnologia e delle mode.
Di conseguenza a tale tendenza la politica che accede al governo non può che essere "mediocre".
Le soluzioni ci sono:"rivoluzioni progressiste",niente di repentino,niente di violento,nessun estremismo,tramite una serie di riforme progressive ci si evolve pian piano,un cambiamento non repentino,è un cambiamento probabilmente di tempo indefinito.
Bisogna ristabilire la "partecipazione attiva" del "demòs" tutto,i mezzi tecnologici oggi possono essere sfruttati meglio,ad esempio l'informazione libera sul web dimostra come sia possibile partecipare indirettamente e non alla politica governativa.
Dalla sua il demòs,per partecipare alla vita politica democratica deve anzitutto avere volontà e la relativa preparazione(se c'è la preparazione è molto probabile ci sia la volontà),la partecipazione politica va fatta seriamente,con valori fondamentali quali l'etica,la legalità,il rispetto e la conoscenza culturale.
La partecipazione attiva,fatta non prima di un percorso formativo,potrebbe essere ristabilita introducendo nuovi metodi assembleari e nuovi metodi di partecipazione,ad esempio(organizzazione):costituire dei comitati istituzionali locali,supponiamo un ente come la città,qui vi si riuniscono i cittadini che a loro volta sono organizzati in gruppi al fine si di dare voce a tutti,ma non in contemporanea e senza organizzazione.
Da ogni singolo gruppo di cittadini viene fuori un'opinione,opinione che poi sarà trasmessa all'ente locale,a sua volta una rappresentazione di figure dell'ente locale partecipa ad una riunione di livello più grande,supponiamo regionale.Dopo il livello regionale supponiamo un livello maggiore,ad esempio una macro area come Sud,Nord o centro Italia.Ancor superiore a questo livello v'è il livello nazionale. Secondo tal procedimento,molto più dinamico di quello che sembra,tutti i cittadini partecipano attivamente e Democraticamente al governo.
Questo "metodo",coinvolge tutti su più livelli e potrebbe essere adottato per tutti i livelli amministrativi:"circoscrizione",comune,provincia,regione,stato,continente,mondo. Tutti i cittadini,secondo una concezione globale che non integra solo la questione economica,potrebbero essere seriamente partecipi della governance locale,comunale,provinciale,regionale,nazionale,continentale,globale.




Formazione e partecipazione dei cittadini:una vera 

forma di Democrazia.










giovedì 11 ottobre 2012

Lettera aperta ai commissari.


Lettera aperta ai commissari Dr. Vincenzo Panico, Dr. Giuseppe Castaldo e Dr. Dante Piazza in rappresentanza dello stato a Reggio Calabria.

Reggio Calabria, 11 ottobre 2012
Illustrissimi,
Lo Stato c’è, perché voi ci sarete!
Ancora una volta il nostro stato fa la voce grossa dinanzi le problematiche dimostrando tutta la sua imponenza e la sua importanza.
Reggio Calabria vi aspetta: la politica ed il malaffare sono storia moderna oramai, già si sente nell’aria il cambiamento, lo stato italiano blocca la proroga del malaffare.
La politica che amministra viene messa in stand-by per almeno 18 mesi, un atto di notevole rilevanza di questi tempi, ove spesso la politica non rappresenta “l’arte del buon governo”. Laddove questa fallisce, c’è lo stato italiano, il contesto ne è una palese dimostrazione. Fra i cittadini è presente sconforto ed astio nei confronti dell’uomo politico: un sentimento certamente da ridimensionare perché nella prossima tornata elettorale le scelte possano esser prese con saggezza, criterio, ma soprattutto con onestà.
Le aspettative sono grandissime, ci aspettiamo molto da voi e dal vostro impegno, al fine di garantire finalmente crescita e progresso nella nostra città, elementi che non possono prescindere da ordine economico, adeguati investimenti e rispetto delle leggi, giuridiche e morali.
Nel frattempo noi cittadini “ricambieremo”, come è doveroso e giusto che sia: garantiremo il nostro impegno ed il nostro supporto morale a questa nuova amministrazione, impegno che va protratto adempiendo compiutamente ai nostri doveri, nel più totale rispetto delle leggi e della società. Proveremo a ripartire dalla nostra onestà morale e professionale: Reggini onesti ce ne sono, eccome! Solo che spesso vengono criminalizzati tutti per colpire i veri criminali, che purtroppo non mancano e son tanti, sarebbe inutile far finta della loro inesistenza.
Una volta per tutte Reggio ha l’occasione di rinascere, volgendo un’importante sguardo al futuro, non dimenticando il passato, vivendo a dovere il presente. I cittadini di Reggio vogliono ricordare cosa voglia dire “Primavera”, la nostra primavera è ricominciata il 9 ottobre.

Anche questa è Reggio. Benvenuti a Reggio Calabria.


Carmelo Idone, giovane attivista politico reggino.

mercoledì 10 ottobre 2012

Scioglimento dell'amministrazione comunale reggina.

Il comune di Reggio Calabria è stato sciolto.
Ma niente entusiasmi:è stato sciolto a causa del condizionamento della criminalità organizzata,non una cosa da nulla,non un motivo per cui festeggiare.
Ci aspettano 1/2 anni di commissariamento,periodo di tempo da sfruttare per costruire un'alternativa seria al connubio politica-malaffare che ha contraddistinto le ultime amministrazioni comunali.
Attenzione anche ai signori che si proporranno come santoni,buona parte della gente che ha composto questo comune spero non si ricandidi ed in tal caso che non venga votata,sia della maggioranza(ovvietà) che dell'opposizione. 
Reggio ha bisogno di volti nuovi,e non parlo solo d'età.
L'occasione che abbiamo,da sfruttare in pieno,è quella di ripartire da valori quali la legalità,la giustizia e l'onestà morale... di conseguenza verranno l'equilibrio sociale e le garanzie per i diritti dei cittadini,il tutto farà progresso.. da troppo tempo siamo fermi.
Ancora una volta la giustizia ha fatto il suo corso,ripartiamo da qui... ripartiamo da noi!
Reggio s'è desta!





martedì 9 ottobre 2012

Elezioni in terra di Trinacria.


Beppe Grillo domani mattina proverà ad attraversare a nuoto lo specchio d'acqua che divide la Sicilia dal continente:tornano in mente altri importanti nuotatori come Mao e Mussolini.
La regal impresa,vedrà protagonista il buon uomo nuotare da Reggio verso Messina,controcorrente:in pieno stile Grillo.
Una cosi scenografica impresa non poteva che interessare anche i bookmaker che danno a 4.50 l'arrivo in nuoto del comico,a 1.15 il relativo fallimento.
Sono,tra l'altro,previste forme di assicurazione:alcune prevedono la copertura spese dell'eventuale recupero della salma e relativo rimpatrio.
Giusto per parlare di amministrazione,la Sicilia è protagonista di un dissesto finanziario di immane proporzioni,si parla di 5 miliardi di buco di bilancio economico,anche se c'è chi dice 15 miliardi, alcuni addirittura affermano che il debito italiano è praticamente quello siciliano,e che togliendo la Sicilia dall'Italia si risanerebbe l'economia nazionale andando a far scendere di netto sotto l'1 il rapporto Debito/Pil.
Ma tornando a parlare seriamente di politica, ed estromettendo Grillo dai giochi, credo che la Sicilia abbia bisogno di serie figure politiche capaci e non di buffoni di corte che hanno giocato/rubato alle spalle dei cittadini siciliani e/o che si (ri)propongono.
La scenata di Grillo più che influenzare l'elettorato siciliano,prepara il terreno alle nazionali di primavera,a Grillo ben poco interessa della Sicilia,sa bene di una sconfitta in partenza,nella migliore delle ipotesi prenderà un seggio,Grillo strategicamente mira all'Italia.
Tornando in Sicilia,chi si candida alla guida della regione dovrà essere una figura appoggiata da una maggioranza importante,e che dovrà esser capace di limitare/rimediare al disastro delle precedenti amministrazioni.
Micciché(Grande Sud) e Musumeci(Pdl,lista a suo nome,La Destra) da una parte,Crocetta(Pd,Api,Udc) e Marano(Idv,Sel,Fds,Verdi:Libera Sicilia) dall'altra:questi i nomi che sicuramente si contenderanno lo scettro bollente di governatore siciliano.
Forse è la prima volta che si affrontano totalmente divisi sia cdx che csx, quindi sarà interessantissima tale tornata elettorale regionale.
E' quasi certo un doppio turno,altrettanto interessante sarà quindi in un secondo momento il gioco di alleanze.
Spero i cittadini siciliani possano prendere una saggia decisione dentro la cabina elettorale,e soprattutto limitare il più possibile l'astensionismo,che fa sempre il gioco dei poteri forti.
"La rivoluzione si fa nelle piazze con il popolo,ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano.Quella matita,più forte di qualsiasi arma,più pericolosa di una lupara e più affilata di un coltello"
[Paolo Borsellino]

Un saluto a Ernesto Guevara.


‎45 anni fa,veniva a mancare all'umanità "Che Guevara"... al secolo Ernesto Guevara de la Serna.
I 39 anni di vita di quell'uomo hanno lasciato un'eredità culturale pazzesca tra noi,un uomo trasformato in mito dalla sua stessa morte,tragicamente avvenuta per mano di vili e traditori.
Probabilmente quest'oggi le bacheche si "intaseranno di Che Guevara",ma ce ne fossero solo poche in più di persone coerenti con quel pensiero,questo sarebbe potuto essere un mondo diverso.Gli "pseudocultori" che distruggono la conoscenza,in tal caso in un colpo solo quella di tipo culturale,sociale e politica. Gli pseudocultori non mancano mai.
Di Guevara non va fatta idolatria,quella è roba d'altre religioni... Guevara va letto, ponderato ed approfondito attentamente,al fine di capire come un uomo deve difendere la propria libertà e la propria vita, giacché una vale l'altra.
Guevara ci ha insegnato che l'amore è rivoluzione e che sono i grandi sentimenti a smuovere le cose,che il vero bene non è quello materiale,che ogni ingiustizia commessa su un essere umano è un'ingiustizia subita da tutti,che i veri valori sono quelli morali,che il vero cambiamento siamo noi e per primo in noi nasce,che il popolo è padrone indiscutibilmente del proprio destino,che il confronto verbale è crescita,che si è immortali nelle azioni perpetuate,che vale la pena di morire per le cose senza le quali non vale la pena vivere,che gli uomini esigono sempre l'impossibile e che chi si arrende,ha perso in partenza.
Guevara,il rivoluzionario per eccellenza,ci ha insegnato come viene resa dignitosa una vita... degna d'esser chiamata Vita.
Hasta la victoria siempre comandante!

venerdì 5 ottobre 2012

Matteo Renzi a Reggio Calabria.


Renzi è un "politico moderno" che da tempo non si vedeva nel csx. Molto "stile Berlusconi".
Il suo comizio.La cura della "scenografia" e del discorso è stata maniacale,ogni cosa è stata chiaramente fatta seguendo serie logiche della comunicazione:colori degli sfondi e delle scritte,abbigliamento,video filmati(si è iniziato con della autoironia,e si è proseguito su quella strada),persino il suo ritardo(!!!),discorso perfetto ed impeccabile... in poche parole Renzi "si è dimostrato piccolo per entrare nella gente in platea",che tutto sommato l'ha accolto bene dopo un palpabile inizio in diffida.
Molta la gente presente "solo per curiosità".
Il "rottamatore" ha fatto capire che non rottamerà "i vecchi" della politica,ma il marcio... che spesso coincidono.Ha illustrato un paio di mosse politiche(di chiara filosofia csx) possibili e tra gli altri una analisi sullo spreco delle risorse date dall'Unione Europea e un'analisi dei costi di produzione in Italia rapportandoli con altri paesi.
Ha illustrato la lotta interna al Pd(partito vergognoso:disgregato nella contesa al potere,unito per le torte)e che effettivamente si è potuta constatare vedendo alcune assenze di spicco stamane,degna di nota tra l'altro l'assenza di molti giovani democratici.
Le mie considerazioni. Renzi lotta contro quei signori che hanno distrutto il miglior partito della storia italiana,il PCI,per fare quello schifo che è oggi il Pd(per buona parte eh!Non tutti...),merita assolutamente una possibilità interna al Pd di cambiare le cose: è il maggior partito d'Italia,indirettamente e non tocca tutti la sua politica, bisogna scegliere con attenzione chi mettervi a capo,anche non da elettori Pd.
Però,il tutto è "complicato" nella decisione poiché si parla di primarie di coalizione,ergo avversario sarà anche Vendola,che è uno dei pochi che considera ancora l'idea di un csx unito.
Se si sarebbe votato solo per primarie di partito Pd, Renzi molto probabilmente avrebbe avuto la mia preferenza.
Ma essendo primarie di coalizione bisogna valutare con attenzione: valutare bene il suo operato da sindaco ed il suo programma elettorale sul sito personale,poi valutare cosa vuole fare Vendola e relative idee future,se Vendola apre ad un csx unito in futuro da un programma serio non avrei dubbi nel sceglierlo nelle primarie di coalizione.
La presenza alle vicende e la diretta "constatazione" dei fatti permette la fioritura in totale autonomia di idee e considerazioni proprie, portando avanti considerazioni lette sui giornali,e/o sentite raccontare da qualcuno,si portano avanti le idee di quei "qualcuno" che palesemente parteggiano,come credo anche talvolta è giusto che sia.
Molti ne parlano bene non sapendo il perché,idem quelli che ne parlano male,insomma più che considerazioni trovo "giudizi di massa" su Renzi.
Fatevi prima una chiara idea valutando seriamente,poi criticate.. bene o male.

giovedì 20 settembre 2012

‎"La logica della facciata",una logica di massa.


Per la logica della "normalità",metaforizzando,è più importante la punta dell'iceberg che il resto dell'iceberg stesso(che sta al di sotto della superficie marina)semplicemente perché quella parte non si vede,nonostante tale parte è enorme... non conta perché non si vede.
Migliaia di esempi nella nostra società,ove valorizzata è più l'apparenza che la sostanza.
A tutto si da un prezzo ed a niente un valore,come qualcuno,più importante del sottoscritto,disse.

Parliamo di "amore",ad esempio.
Il giorno più bello della propria vita,al secolo "matrimonio".
Quel giorno,si apre una maestosa scenografia... tutto dev'essere perfetto perché,perché è fondamentale l'apparenza di qualcosa di meraviglioso,e d'altronde poche volte sento dire ai matrimoni "ma quanto si amano questi due?",sento molte più volte,quasi in esclusiva,commenti sugli abiti,sulle portate,sui fiori,sulla macchina,sui parenti,sul ristorante,sulla casa,sui capelli,sul vestito... ma mai sull'amore,l'amore tra i due sembra passare in secondo piano,magari è davvero in secondo piano per la logica della normalità.
La voglia matta di "farsi una famiglia",non ha un ruolo di secondo piano la famiglia,ma la ricerca di condizioni idonee per formarla devono essere di primo piano,e la voglia di famiglia non deve essere un valore,ma un contorno,il vero valore deve essere l'affermazione di se stessi e di conseguenza la relativa formazione della famiglia.
E nell'amore,come in ogni fase di vita che incontra la religione:battesimo,comunione,cresima,funerale ecc. ecc.,sempre sempre fondamentale è apparire! Perfino quando si è morti,"voglio la tomba migliore che avete"... ma cazz quello è morto che se ne fa?

Parliamo di "politica",ad esempio.
L'uomo politico si distingue dall'uomo comune,lo si vede per stile e modi che è diverso.
La gente in questo campo ama,adula l'apparenza... la qualità estetica piuttosto che quella pratica,è osannata.
Un discorso detto in maniera convincente,e la gente si convince... non il discorso,ma il modo in cui lo si fa.
E tutte le teorie politiche,millenni di studi politici,vanno a farsi strabenedire per colpa d'una massa che valorizza l'apparenza e non la sostanza,ma poi se ne lamenta lo stesso.

Parliamo di "modi di vivere",ad esempio.
Spesso ho come la sensazione che molti non facciano qualcosa perché la vogliono fare veramente,la fanno perché gli altri la fanno,la fanno per moda.Orribile.Tremenda usanza che tende a conformare tutti,e da tutti non si riesce a capire dove sta il giusto e dove il meno giusto.Se si è tutti uguali come ci si distingue? Come si distingue? Come si fa la differenza? Qual'è la differenza?

Ecco,io credo che il primo vero dramma della nostra società non sia l'economia... ma proprio il nostro modo d'essere,direi la nostra "natura"(natura di normalità,non natura umana)la nostra ricerca ostinata della comodità e quindi della conformazione.La nostra voglia di essere gente comune e non "non comune".E' l'unico modo per distinguersi è apparire,non essere.
La voglia perenne di accontentarsi e mai di spingersi oltre,la costante ricerca di biglietti da visita,e non di contenuti.
Vogliamo veramente veder cambiare le cose? Distruggiamo quello che siamo,studiamo,ricerchiamo valori non convenzionali,coltiviamoli,diffondiamoli,creiamo una massa alternativa,cresciamo,diventiamo più grandi dell'attuale "massa normale",la superiamo,diventiamo NOI la normalità.
Accettare questa società è il primo passo verso il decadimento dell'umanità tutta.
Non possiamo accettare di vivere come non vogliamo,e credo che in molti si sono stancati di questo modo d'esser "normale".
Gli effetti della logica della facciata si ripercuotono sempre su noi: società del falso merito(pseudomeritocrazia), società del falso conservatorismo, società della falsa legalità e di un falso ordine, società di pseudovalori ecc. ecc.,non possiamo accettare di vivere in una pseudosocietà. Io voglio una Società!




"Devi imparare a non conformarti a ciò che le persone che ti stanno intorno considerano buono o cattivo impara ad agire secondo ciò che ti detta la tua coscienza.Una coscienza liberamente sviluppatasi ne saprà sempre di più di tutti i libri e di tutti i maestri messi insieme." 
[Georges Ivanovič Gurdjieff]
















mercoledì 18 luglio 2012

"Lotta all'imperialismo economico",oggi.

Ancora oggi sento parlare di "lotta al sistema dei capitali", fondamentalmente quello che vedo è la voglia di restaurare sistemi economici passati, non più adatti al nostro contesto, che causerebbero un immediato collasso del sistema e della società: per colpire pochi si finirebbe col colpire tutti.
Tra l'altro, quasi sempre la storia ci insegna che, riesumare qualcosa(determinati elementi) dal passato non torna mai utile.
Per andare avanti nel progresso anche nel settore "politico-socio-culturale", fondamentale è un crogiolo di elementi positivi delle politiche passate ed in sostituzione degli elementi negativi, delle innovazioni che sono state profondamente studiate negli ultimi tempi: leggi sociali, leggi economiche.. leggi del progresso umano.. ci sono ma nessuno fino ad ora le ha volute applicare, il mondo così come è va bene effettivamente a molti, diciamo ai possessori di buona parte della ricchezza mondiale.

Cominciamo a parlare di: vera democrazia(realmente rappresentativa delle condizioni del popolo), sistema economico che non privilegi particolarmente nessuno e che sia molto dinamico nel suo accesso, progresso culturale (riforma "culturale" a partire dalle scuole), progresso in ogni altra sua forma (scaturisce direttamente da quello culturale), moderna costituzione (che non sia in perenne conflitto con se stessa) e smagrimento della burocrazia, rispetto per l'ambiente (fatto in maniera seria per legge, dal rispetto al verde al rispetto per gli animali, leggi di risparmio energetico nazionale, "riciclo diretto") .
Insomma, ove saranno presenti questi elementi di vero PROGRESSO si conoscerà una seria forma di crescita sotto ogni punto di vista.Certo è che, saranno necessari sacrifici.. ma di certo niente di più di quanto ci stiamo sacrificando adesso per arrivare da qualche parte con l'attuale sistema.


"L'unica dittatura di cui siamo vittime è quella della nostra ignoranza."

lunedì 16 luglio 2012

La riproposta di Berlusconi.




Berlusconi è un uomo come tutti gli altri,libero di potersi candidare liberamente alle elezioni,sta poi al popolo scegliere se tale candidatura è adatta oppure no.

A mio parere è una candidatura inadatta,ciò che dal '94 ha fatto è sotto l'occhio di tutti.. non si può negare l'evidenza che il suo lavoro politico è stato per la maggiore "ad personam",ha coperto di interessi l'imprenditoria(neanche tutta) in maniera errata logorando anche in tal maniera la nostra economia.. ha dato il contentino alla massa ad esempio togliendo l'ici sulla prima casa e dando un contributo per i figli, se poi però ha distrutto l'economia circostante non so cosa se ne siano fatti gli italiani di tali "accorgimenti".

Berlusconi oramai è un uomo finito, la sua immagine ha perso di netto il "prestigio" che lo contraddistingueva nei primi anni di operato, riaverlo a capo del nostro stato non so quanto convenga a noi italiani.

Certo è che, se dall'altra parte l'operato politico è disorganizzazione e mera critica non andremo da nessuna parte con l'alternativa,anzitutto a partire proprio dalla mancanza di coesione: non mi capacito del perché Bersani debba proporre un'alleanza "progressisti"-moderati, e non costruire una sana alleanza di centro sinistra con Idv e Sel, nonostante gli ideali posseduti avrebbero dovuto avvicinarli invece di dividerli.
Gli scenari politici italiani momentaneamente sono molto confusi, spero si riesca a delineare una linea politica forte ed operativa positivamente, altrimenti non vedo un futuro roseo per l'Italia.
Attenzione anche al possibile boom dei grillini, che secondo me arriveranno ad un 10-15% delle preferenze.. insomma si va via via delineando in Italia una politica dai molti aghi della bilancia e pochi pesi, il rischio che il peso maggiore, seppur di poco, salga al potere a far danni è elevato.

A me farebbe piacere vedere una sinistra unita al governo, dal PD alla Federazione della Sinistra.. passando per Sel ed Idv, che tutta la coalizione condivida un unico documento nel quale riconoscersi e poi cominciare l'operato con serenità,operatività e garanzia per gli italiani.


lunedì 25 giugno 2012

Una società sana ascolta buona musica.


Esiste un nesso tra la cultura della persona e la musica ascoltata dalla persona stessa, poiché palesemente la musica è cultura. Essere persone di cultura, nel senso generale del termine, vuol dire (come minimo): possedere basi fondamentali della propria lingua, conoscere (più o meno) altre lingue, essere informati sulle notizie quotidiane e sui fatti che coinvolgono la propria società, conoscere (più o meno) la storia e la scienza, conoscere (più o meno) l’arte (pittura, scultura, letteratura, danza, musica), conoscere(più o meno) le regole della natura ed il rispetto verso l’ ambiente, gli animali e gli esseri umani. Secondo il senso generale del termine questa è cultura nella sua “forma base di alto livello”, tale descrizione rappresenta quindi il “paletto” più alto di conoscenza culturale, oltre il quale si può benissimo andare poiché non esistono limiti al sapere ed alla conoscenza umana. In questo studio viene ipotizzata la “proporzionalità” della cultura posseduta alla musica ascoltata, vengono di seguito descritte le “famiglie musicali”.
Dividiamo la musica in 4 grandi range(famiglie) così definiti:

  • 1° famiglia: musica classica (opera, composizioni, sinfonie);
  • 2° famiglia: rock, jazz, blues, musica leggera 1 (De Andrè, Rino Gaetano, De Gregori..), determinate forme di reggae e rap;
  • 3° famiglia: musica leggera 2 e pop (Mariah Carey, Michael Jackson..), determinate forme di rap,dance anni 70’-90’;
  • 4° famiglia: musica neomelodica, house moderna, pop commerciale.

Secondo questo studio sociale, abitualmente ascoltare determinate forme di musica in un periodo (più o meno lungo, quindi ad esempio periodo che può essere una determinata fascia di età) rispecchia le qualità culturali della persona nel periodo stesso.
Quindi è persona di cultura chi ascolta:

  • quasi certamente(95%), musica classica;
  • molto probabilmente(80%), musica della 2° famiglia;
  • probabilmente(50%), musica della 3° famiglia;
  • poco probabilmente(10%), musica della 4° famiglia.

Tale “classificazione” non vuole essere critica nei confronti dei generi musicali, che nascono spontaneamente dai loro ideatori.. ma vuole essere critica nei confronti dei loro ascoltatori che in determinati ambiti rispecchiano un livello culturale basso che pone gravi rischi per l’andamento di una società.
In determinati contesti, volutamente un governo di una società non vuole diffondere un certo livello medio culturale alto al fine di controllare meglio la società stessa, questo primo passo del decadimento avviene tramite la distruzione dei sistemi statali di istruzione quindi ad esempio toccando scuole e università. Il tutto via via diventa un teatro delle marionette, con pochi burattinai e milioni di burattini. Constatare il livello culturale medio di una società si può, ad esempio buon “termometro” è la musica trasmessa alla radio.

Diffondere la cultura, quindi anche diffondere buona musica è il primo passo verso il cambiamento possibile, la conoscenza non deve mai conoscere crisi.. altrimenti la crisi sarà conosciuta dalla società.